Già all’inizio di febbraio un operatore sanitario attivo a Beit Lahia, nel nord della Striscia, aveva detto a BBC News che le scorte di cibo in scatola erano una rarità e che bambine e bambini restavano senza cibo per giorni. «Quello che avevamo arrivava dai sei o sette giorni di tregua» di novembre, diceva, ma gli aiuti sono ormai finiti e le persone «di fatto mangiano riso, e solo riso». Alcune avevano già cominciato a macinare il mangime per animali per farci del pane. Più di recente altri media hanno raccolto testimonianze simili. Tre famiglie sentite dal New York Times in questi giorni hanno detto che ogni giorno non sanno se riusciranno a mangiare e cosa.
L’Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) ha detto che un quarto della popolazione della Striscia, circa 570mila persone, «è a un passo dalla carestia». Sempre secondo l’OCHA tra i bambini che hanno meno di due anni uno su sei è gravemente malnutrito e deperito.